Una mia amica mi chiede un consiglio. Ha un terribile dolore alla spalla destra ormai da quasi due anni; ha visitato ogni dottore, tentato ogni terapia farmacologica, psicologica, energetica e spirituale, provato diversi metodi, e meditazioni, persino l’autoipnosi. Aveva solo ricevuto un sollievo temporaneo. Sa che mi occupo di EFT – una tecnica di rilascio emozionale semplicissima e senza controindicazioni che unisce in sé i principi dell’agopuntura e della Psicologia Energetica – e vuole fare un tentativo; tanto, dice, ormai non ha più nulla da perdere.
Il dolore causato dalla perdita o dall’abbandono, è una delle emozioni più difficili da gestire.
Viviamo l’esperienza della perdita molte volte nella vita sotto diverse forme che possono andare dalla fine di una relazione sentimentale, al cambio di lavoro, al pensionamento, alla morte dei nostri genitori, fino alla perdita della fertilità, dei soldi o della casa. La maggior parte di noi è stata condizionata credere che esprimere certi sentimenti costituisca un fattore di debolezza.
A seguito di un mio articolo sul lavoro alchemico interiore, una lettrice mi ha chiesto se la pratica del distacco facesse parte del lavoro su di sé. Le ho risposto che la pratica del distacco è inutile se non pericolosa. Qui spiego il perché.
Ho sostenuto e sostengo che tutto il lavoro su di sé inizia e finisce con la pratica del Ricordo di Sé, ossia dell’osservazione pura, senza nessun giudizio o aspettativa del tuo mondo interiore in rapporto con il mondo esteriore. Mentre compi qualsiasi azione, porta la tua attenzione a ciò che stai facendo e a te stesso che la stai facendo. Questa pratica è antichissima e il suo potere è incommensurabile.