“Se non riesco a ricevere e a dare energia sessuale con il mio sesso opposto, io faccio in modo di farlo con il mio stesso sesso. Questa energia trova comunque il modo di circolare.”
Francesco Giacovazzo
Questa mattina ho appreso che il bravo Salvatore Brizzi è stato bannato da Facebook per un articolo da lui pubblicato sull’omosessualità. Incuriosito sono andato a leggere questo “impudente” articolo.
Mi rendo conto che la tematica trattata da Brizzi è molto dolente ed è sintomatico tutto ciò che in effetti è successo. Da bravo alchimista Salvatore sa che provocare certe ferite fa uscire mostri di dolore che prima o poi devono essere spurgati dalla nostra coscienza e sono convinto che lui questo lo ha fatto molto coscienziosamente e più che solidarietà ha bisogno di tutta la nostra lucidità e presenza.
Io non credo che molti abbiano capito il perché il suo articolo abbia suscitato tanto scalpore. Non credo sia per il suo pensiero sul rapporto anale! C’è qualcosa che se ben compreso può portare a termine tutte queste inutili battaglie sui diritti omosessuali che nessuno può e deve in alcun modo violare anche perché non si potrebbe pur volendo!
L’omosessualità è una cosa naturale e anche il mondo animale non ne fa eccezione.
Petter Bøckman, il consulente scientifico della mostra Against Nature ha tranquillamente affermato che la reale portata del fenomeno è molto più ampia di quanto riconosciuto correntemente:
« Non si è trovata specie in cui non esista il comportamento omosessuale, eccetto in quelle che non hanno rapporti sessuali come l’ echinoidea (riccio di mare) e gli afidi. Inoltre, parte del mondo animale è ermafrodita, letteralmente bisessuale. Per loro l’omosessualità non è un problema. »
Un numero sempre crescente di scienziati conferma l’esistenza dell’omosessualità in specie che formano coppie permanenti come i pinguini o i piccioni, ma anche in specie non monogame come le pecore.
Quindi, credere che l’omosessualità possa essere una devianza dalla propria natura è presto scongiurata.
Ci sono dei casi però nel mondo animale-umano in cui l’omosessualità è il risultato di un trauma e di un conseguente scompenso energetico. CALMA… non sto dicendo per niente che l’omosessualità sia una malattia.
La tendenza naturale omosessuale compare sin dalla pubertà ed è una cosa che il bambino sente come istintiva, fisiologica e piacevole e questa è una cosa bellissima. Ci sono casi in cui invece a fronte di una tendenza eterosessuale si crea un blocco energetico emozionale che non permette al maschio o alla femmina colpita di riuscire a ricevere o dare amore sessuale dal sesso opposto e questo è un fatto che non possiamo trascurare. Come conseguenza il nostro organismo inverte la sua polarità sessuale per trovare un modo di far circolare questa energia che è vitale alla nostra esistenza.
Se non riesco a ricevere e a dare energia sessuale con il mio sesso opposto, io faccio in modo di farlo con il mio stesso sesso. Questa energia trova comunque il modo di circolare. Attenzione il discorso è un po’ più complesso e non posso trattarlo qui in questo contesto. Vi invito a leggere cosa scrive il dottor Nader Butto nei suoi libri e dal quale io ho imparato moltissimo.
Quando Nader Butto lavora su un blocco sessuale che si manifesta come omosessualità, corregge lo squilibrio energetico e basta. Se poi i miei gusti rimangono verso quelli del mio stesso sesso va comunque e perfettamente bene.
La bisessualità è una caratteristica psicofisiologica che tutti abbiamo provato prima della maturità sessuale, ed è ben iscritta nel nostro DNA ed è inutile fare i santi e i machi quando all’asilo a noi maschietti non è che ci piacessero tanto le femminucce e preferivamo volentieri smontare e rimontare Voltron con i nostri compagni sotto le lenzuola del dormitorio!
C’è però un punto fondamentale che ha toccato Brizzi ed è questo che secondo me ha scatenato il terrore di chi attraverso una certa tematica ci fa carriera e ci guadagna pure : LA SACRALITA’ DELLA FAMIGLIA.
Scrive Brizzi: “Stanno avvenendo cambiamenti collettivi nell’idea di famiglia e nei comportamenti sessuali, che modificano il dna culturale dei popoli nella maggior parte delle nazioni occidentali. In realtà una minoranza influente e ricca che controlla gli organismi internazionali ed è in grado di dettare le agende sociali e culturali, starebbe in maniera premeditata mettendo in crisi la famiglia eterosessuale fondata sul matrimonio e operante in maniera ben precisa sul piano energetico.(..) La coppia sacralizzata nel matrimonio costituisce il NUCLEO ENERGETICO FONDAMENTALE DELL’INTERO IMPIANTO SOCIALE in quanto è nell’ambito di questa unione che avviene un’unione magica che rende più forte l’intera struttura. Il matrimonio dall’epoca tribale a oggi, in ogni cultura, senza eccezione, ha sempre costituito un atto magico, sacro e ritenuto indispensabile alla sopravvivenza della comunità. Quello della procreazione è solo uno degli aspetti da considerare, forse addirittura meno importante rispetto alla fusione magica fra maschile e femminile, la quale tiene in piedi l’intero corpo sociale.”
Questo secondo me è un punto su cui si deve riflettere seriamente con molta lucidità e serenità.
La famiglia è Sacra perché attraverso di essa si crea il nuovo, il futuro, la speranza, la vita, l’eternità in modo naturale e spontaneo. Io credo che il male è sempre e solo andare contro natura e mi ripeto non mi sto riferendo a gusti sessuali che abbiamo visto sono naturali o a diritti civili che per me non si discutono. Io parlo dell’ istituzione della famiglia composta da una figura paterna maschile e da una figura materna femminile e che in tutte le culture di ogni latitudine e tempo è sacralizzata e protetta.
La psiche umana dice Jung si costituisce in modo innato e presuppone l’esistenza di elementi femminili e maschili associati. Ciò ha spinto Jung ad affermare che qualsiasi individuo ha in sé sia la componente femminile che quella maschile. La funzione della famiglia sacra è proprio quella di bilanciare queste due energie che si manifestano poi in una psiche sana ed equilibrata.
Le disfunzioni energetiche emozionali di carattere sessuale nascono proprio all’interno di famiglie in genere eterosessuali (lo preciso!) in cui i ruoli maschile e femminile sono o troppo esasperati o al contrario assenti e devianti.
Io non so e non posso sapere se una famiglia omosessuale possa operare una sana strutturazione psichica in un bambino, certo è che nemmeno le famiglie cosiddette normali ci riescono. Comunque al di là di qualsiasi dibattito e protesta, io credo che di questo bisogna iniziare a occuparsi seriamente per il nostro stesso futuro.
La famiglia è il cuore di ogni civiltà e anche se si stanno generando nuovi riti e formule di convivenza bisogna che queste tutelino prima di tutto i loro frutti che, come ho detto, sono la nostra sopravvivenza come specie.
Di questo si deve discutere, non censurare.
Mi piacerebbe che prima di qualsiasi commento vi prendeste il tempo di leggervi questa che secondo me è una delle pagine più belle scritte da Krishnamurti:
“Ho l’impressione che tanto l’atto di imparare, quanto l’atto di ascoltare ci risultino straordinariamente difficili. Noi non ascoltiamo mai veramente, perché la nostra mente non è libera; le nostre orecchie sono imbottite di tutta la conoscenza che portiamo sempre con noi, così ascoltare diventa straordinariamente difficile. Penso – anzi, è un fatto – che se potessimo ascoltare con tutto il nostro essere, con una vigorosa vitalità, allora l’atto di ascoltare diverrebbe un fattore di liberazione. Ma sfortunatamente voi non ascoltate, perché non avete mai imparato a farlo.
In fondo, potete imparare qualcosa solo quando vi impegnate con tutto il vostro essere. (…) Dovete mettervi in viaggio abbandonando soprattutto la vostra conoscenza, perché questa conoscenza, unita a quello in cui credete, vi porterebbe facilmente ad avere esperienze di vario genere; ma queste esperienze sarebbero il frutto della vostra immaginazione e quindi sarebbero del tutto false, lontane dalla realtà. Se volete scoprire per conto vostro come è il nuovo, non è bene che vi portiate dietro il carico del passato, soprattutto il carico della conoscenza che altri hanno acquisito, anche se questi possono essere grandi personaggi.
Voi usate la conoscenza per darvi importanza, per sentirvi al sicuro. Ma chi usa costantemente la conoscenza per proteggersi non è affatto un cercatore della verità. Non ci sono sentieri che conducono alla scoperta della verità. Quando volete scoprire qualcosa di nuovo, quando siete alle prese con un esperimento delicato e difficile, la vostra mente deve essere calma, vi pare?
La mente affollata, che si riempie di fatti e di conoscenza, non è in contatto col nuovo. Per la maggior parte di noi la mente e diventata molto importante, è diventata un fattore predominante che interferisce di continuo con quello che potrebbe essere nuovo, con qualcosa che potrebbe esistere contemporaneamente al conosciuto. Così la conoscenza e quell’apprendimento che è accumulo di conoscenza ostacolano coloro che cercano e vorrebbero capire l’eterno. La funzione della mente è quella di indagare, di imparare.
Imparare, secondo me, non è affatto la coltivazione della memoria o un accumulo di conoscenza, ma implica la capacità di pensare con chiarezza, con logica, senza cadere nella trappola delle illusioni. Si può imparare solo partendo dai fatti e non dando spazio a qualche ideale o a quello in cui crediamo. Non si può imparare quando permettiamo che il pensiero si basi su qualche conclusione che diamo per scontata. E imparare non significa nemmeno acquisire delle informazioni o accumulare conoscenza.
Per imparare ci deve essere amore, l’amore che consente di capire, l’amore di fare una cosa per se stessa. Possiamo imparare solo quando non siamo sottoposti ad alcuna coercizione.”
Con questo spirito vi invito a rileggere ciò che ha scritto Brizzi e magari ciò che ho detto io: non è con la critica esasperata che risolveremo un problema che forse nemmeno è un problema, ma con la passione e la lucidità.
Se certi argomenti ci fanno drizzare le carni è perché c’è qualcosa in noi che deve essere ancora compreso e affrontato. Non dimentichiamocelo. Credo che Salvatore abbia colpito nel segno soprattutto quando alla fine del suo articolo dice:
“Non esiste omofobia, se non all’interno di voi, nella vostra paura di restare diversi. Sappiate che la vostra anima, in entrambi i generi di omosessualità, ha comunque scelto un percorso difficile ma carico di possibilità; accettate il fatto che in questa vita certe cose non potrete farle, perché è giusto così, perché solo così l’omosessualità – così come ogni difformità dal consueto – può diventare una Via davvero molto rapida verso l’Illuminazione e la Liberazione finale.”
Siate vigili, siate aperti, il buonsenso come diceva Einstein, è l’insieme di pregiudizi acquisiti fino ai diciott’anni.
Liberiamocene e vedremo la realtà in tutta la sua bellezza.
Francesco Giacovazzo