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  • da Francesco Giacovazzo
  • Saggezza

Dopo un lunghissimo viaggio di quasi un anno, un professore di nome Maulingaputta giunse al cospetto di Buddha. Maulingaputta era un uomo colto che aveva scritto numerosi libri ed era conosciuto in tutto il suo paese; la sua continua ricerca e la sua sete di sapere l’avevano condotto fino al più grande dei maestri.

“Ho una dozzina di domande da farti” annunciò al Buddha dopo essersi presentato.

  • da Francesco Giacovazzo
  • Saggezza

La maggior parte delle persone consuma energia e soffre nel tentativo di imporre il proprio punto di vista agli altri. Ognuno di noi ha le sue convinzioni su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e quando entriamo in conflitto con qualcun altro sono le nostre convinzioni a scontrarsi, mai le nostre anime.

Dobbiamo accettare una buona volta per sempre che non esiste un’unica prospettiva giusta e che ciò che è vero per me non necessariamente lo è per qualcun altro. Basta essere consapevoli di questo per espandere la nostra consapevolezza ed allontanare il 50% delle sofferenze nella nostra vita.

A chi importa?

Francesco Giacovazzo

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 Ogni mese, un discepolo era solito scrivere al Maestro un breve resoconto del suo progresso.

 

Il primo mese, gli scrisse: “Provo un’espansione di coscienza e sperimento la mia unità con l’universo”.

Il Maestro sorrise e gettò la lettera nel cestino.

 

Il mese seguente, il discepolo gli scrisse: “Ho finalmente scoperto che il Divino è presente in tutte le cose”.

Il Maestro rimase impassibile.

 

Al terzo mese, le parole del discepolo esprimevano con entusiasmo: “Il mistero dell’Uno e dei molti mi è stato rivelato e sono in uno stato di totale meraviglia”.

Il Maestro scosse la testa e ancora una volta gettò via la lettera.

 

Nella lettera seguente il discepolo asseriva: “Nessuno è mai nato, nessuno vive, nessuno muore, perché l’ego non esiste”.

Il Maestro alzò le braccia al cielo in un gesto di disperazione.

 

Passò un mese, poi due, poi cinque e infine, dopo un anno di silenzio, il Maestro ritenne fosse giunto il momento di ricordare al discepolo che era suo dovere tenerlo informato sul suo progresso spirituale.

Il discepolo scrisse: “A chi importa?”

 

Quando il Maestro lesse questa frase, il suo volto s’illuminò di profonda soddisfazione.

 

Francesco Giacovazzo

"Così è la vita."

Francesco Giacovazzo

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Un tempo esistevano due templi rivali. I due maestri che ne erano a capo erano così nemici tra di loro da imporre ai rispettivi seguaci di non guardare mai il tempio avversario. Ciascuno dei due maestri aveva un ragazzo che lo serviva, andava a fare commissioni per lui. Il prete del primo tempio disse al suo ragazzo:”Non rivolgere mai la parola all’altro ragazzo. Quella è gente molto pericolosa!” Ma i ragazzi sono ragazzi. Un giorno si incontrarono per la strada e il ragazzo appartenente al primo tempio chiese all’ altro: “dove vai?”

 L’altro rispose: “vado dove mi porta il vento”; probabilmente al tempio aveva ascoltato gli insegnamenti zen, e quindi potè dare una risposta che è una pura sentenza, è puro Tao.

 Il primo ragazzo si sentì molto imbarazzato e non riuscì a trovare nulla da ribattere. Al ritorno, andò dal suo maestro e gli raccontò l’ accaduto. “Ti avevo avvertito” lo rimproverò il maestro, “ma tu non mi hai ubbidito. Ora ascolta, domani ti fermerai ancora nello stesso posto e quando arriverà gli chiederai: ‘Dove vai?’ Il ragazzo ti risponderà: ‘Vado dove mi porta il vento’. Allora tu gli dirai così: ‘E se non avessi le gambe? Visto che l’ anima è incorporea e il vento non può portare l’ anima ovunque! Che cosa faresti in quel caso?’”

 Il ragazzo continuò a ripetersi queste parole per tutta la notte e al primo mattino si fece trovare allo stesso punto del giorno prima. Quando l’altro ragazzo passo lo salutò e con aria sicura gli domandò: “dove vai?”

 E l’altro ragazzo rispose: “Vado al mercato a comprare un po’ di verdura.” A quel punto che cosa poteva fare con la filosofia che aveva imparato?

 

Francesco Giacovazzo